Consigliato
Con la rapida evoluzione dell'Internet of Things (IoT), si potrebbe supporre che quasi tutte le società dispongano di un piano per la connessione dei sistemi gestionali e di automazione.
Sarebbe però sbagliato.
IHS stima che il numero di dispositivi connessi a Internet nel settore dell'automazione industriale aumenterà di oltre 50 volte dal 2012 al 2025, a un tasso di crescita annuo composto del 36,3%.
Tuttavia, Industry Week ha rilevato livelli di integrazione sorprendentemente bassi tra le tecnologie informatiche (IT) e la tecnologia operativa (OT). Solo il 14% dei dirigenti afferma che tutti i dati dell'impianto sono integrati con i sistemi aziendali, circa un quarto ha poco più della metà dei macchinari (non inclusi i computer) collegati a Internet e il 30 percento riferisce che nessuna attrezzatura è collegata a Ethernet.
Il futuro dell'automazione industriale è indissolubilmente legato all'ascesa della tecnologia IP (Internet Protocol) e a un'infrastruttura in grado di accelerare la rivoluzione dell'IoT.
In tutto il mondo, le aziende e i governi che guardano al futuro comprendono l'importanza di investire. In Germania il governo federale sta sottoscrivendo Industrie 4.0, denominato anche “Industry 4.0,” per aiutare le industrie a sfruttare le informazioni generate dall'IoT per ottimizzare i processi, aumentare l'efficienza e promuovere l'innovazione.
Negli Stati Uniti la Smart Manufacturing Leadership Coalition si è concentrata sull'implementazione di best practice per la “produzione intelligente del XXI secolo”. Tra queste le principali sono: L'applicazione di un'architettura di riferimento che consenta la collaborazione e l'integrazione ottimali tra IT e OT.
Gran parte della tecnologia necessaria per questa rivoluzione esiste già. Ciò include reti che supportano IP (Ethernet industriale e Wi-Fi), infrastruttura informatica (hardware e software) e dispositivi connessi intelligenti, quali sensori, attuatori e interruttori.
Tuttavia, per trarre il massimo vantaggio da questi dispositivi connessi, è necessaria un'altra ondata di integrazione: le organizzazioni devono portare macchine e sistemi nel mondo moderno e collegarli ai sistemi informatici.
Cinque passaggi verso il successo delle soluzioni connesse
I cinque stadi del Connected Enterprise Maturity Model vi aiuteranno a implementare una rete OT/IT più intelligente.
• Fase 1: Valutazione: - La valutazione dell'infrastruttura OT/IT esistente di un'organizzazione, compresi controlli, reti, soluzioni informative e sicurezza, è fondamentale. Una valutazione approfondita aiuta a creare il “progetto” per la nuova operazione collaborativa, ponendo le basi per tecnologie avanzate come software di business intelligence o funzionalità di cloud-computing.
• Fase 2: Reti e controlli sicuri e aggiornati: per molte organizzazioni l'enorme volume e la varietà delle reti e dei controlli obsoleti in uso rappresentano un problema. In questa fase, l'organizzazione costruisce una dorsale OT/IT in grado di assicurare connettività adattabile e sicura dalle operazioni dell'impianto ai sistemi gestionali dell'azienda. Viene avviata la pianificazione e i team interfunzionali valutano le nuove opzioni tecnologiche e stabiliscono piani di aggiornamento.
• Fase 3: Capitale operativo definito e organizzato: il team ora inizia a definire e organizzare tutti i dati disponibili necessari per migliorare i processi aziendali. Un'operazione OT/IT efficace integra i dati dai dispositivi IoT in tutta l'azienda per fornire informazioni fondamentali dal punto di vista delle prestazioni che possono essere utilizzate per prendere decisioni critiche in tempo reale.
• Fase 4: Analisi: l'attenzione si sposta sul miglioramento continuo e sul modo migliore di sfruttare le nuove capacità OT/IT. L'analisi che utilizza il capitale operativo consente di determinare le maggiori necessità di informazioni in tempo reale. In questa fase, i “dati” si trasformano in “informazioni” valide e utilizzabili.
• Fase 5: Collaborazione: creare un ambiente che anticipi le attività a livello di azienda e attraverso la catena della domanda e dell'offerta, migliorando la capacità di risposta agli eventi esterni, alle attività di fornitori e clienti, alle tendenze aziendali e alle mutevoli condizioni di mercato. Le organizzazioni possono inoltre usufruire di esperti di settore situati in posizione centrale per tutte le operazioni, condividendo le best practice e affidandosi alla base di conoscenze di un'intera catena logistica.
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Pubblicato 24 ottobre 2014