In quanto membro della Rockwell Automation Society of Women Engineers e del Professional Women’s Council (PWC), mi rendo conto di quanto sia importante istruire le giovani donne in tema di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). Devono sapere che l'ingegneria non è solo fisica e informatica e che esistono moltissime opportunità entusiasmanti e divertenti.
I prodotti richiedono una buona progettazione, devono essere gradevoli nell'aspetto, oltre a eseguire una funzione per poi essere commercializzati e venduti. Non si tratta solo di scrivere un codice o di andarsene in giro con un cacciavite.
Le donne sono bravissime a visualizzare, comunicare ed empatizzare. Siamo abili anche nelle mansioni tecniche storicamente associate agli uomini.
Siamo in grado di relazionarci con i clienti e di risolvere i problemi al pari di qualunque uomo. Il lavoro a supporto dei clienti può valerci un buono stipendio e, cosa più importante, farci sentire brave in ciò che facciamo.
Quando ancora studiavo e dicevo di voler diventare ingegnere, mi sentivo rispondere “Non essere sciocca” e “Considera un lavoro più ragionevole”. Fortunatamente, ho ignorato quei consigli.
Faccio parte di Rockwell Automation da oltre 30 anni e ho sempre saputo di rappresentare una minoranza, in quanto donna con un ruolo tecnico.
Per la maggior parte del tempo ho lavorato come tecnico commerciale, aiutando i clienti a progettare macchine destinate agli scopi più disparati, dall'introduzione delle bevande frizzanti nelle lattine, fino al funzionamento delle montagne russe.
Nel tempo le cose sono cambiate, almeno superficialmente: il grado di accettazione è aumentato, ma nel Regno Unito il numero di tecnici donna non sembra essere cresciuto granché, poiché continuiamo a rappresentare solo il 9% dei tecnici a livello nazionale.
Fortunatamente, i giorni in cui il mio ingresso in una sala di consiglio suscitava lo stupore generale sono lontani. Inoltre, non mi sento dire “Sei una donna!” da molti anni.
Spero che iniziative come il PWC contribuiranno a vincere le sfide che le prossime generazioni di donne dovranno affrontare dopo di noi. In un mondo dove alcuni dei leader più importanti sono donne, credo sia arrivato il momento per il nostro settore di riconoscere la nostra capacità di gestire attività, persone e progetti e di svolgere il nostro lavoro al pari degli uomini. Forse saremo diverse, ma non meno capaci o preziose. Ci serve solo un'opportunità!
Il termine “tecnico” richiama alla mente tute da lavoro e scarpe antinfortunistiche con punte d'acciaio, unghie sporche e chiavi inglesi nella tasca posteriore.
La mia vita, però, non è affatto così. Sì, possiedo le scarpe antinfortunistiche e a volte mi capita di indossarle presso le sedi dei clienti, ma la mia vita quotidiana prevede tacchi alti e portatile (e un cacciavite in una borsa di design).
Devo ammettere che amo la mia vita...
Quindi, ecco tre consigli rivolti a tutte le ragazze:
- Provate esperienze nuove e non lasciatevi scoraggiare. Le possibilità sono molte: fate uno stage, rivolgetevi a donne con mansioni tecniche e partecipate agli eventi FIRST.
- Essere un tecnico non significa essere un uomo. Siate donne, siate la novità.
- Voler diventare un tecnico è perfettamente ragionevole! Una carriera gratificante come quella di Selena Gomez o Gigi Hadid. Non è un lavoro da uomini e non è affatto sciocco volerlo fare.
Se volete saperne di più su di me e su come ho ottenuto il lavoro dei miei sogni, scrivetemi una email o contattatemi su LinkedIn o informatevi sulla cultura dell'inclusione di Rockwell Automation.
Pubblicato 25 settembre 2017
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