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Poco dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19, ricordo bene che mentre mi trovavo nel mio solito supermercato, notai che in una corsia gli scaffali che solitamente contenevano 60 varietà di zuppa in scatola, ora ne avevano solo quattro. E per i prodotti di carta, i cartelli indicavano ai clienti di limitarsi a una sola confezione.
Sono sicuro che anche voi avete vissuto questa stessa esperienza. Cosa è successo?
Il panico degli acquisti e il cambiamento delle abitudini dei consumatori - come ad esempio mangiare in casa anziché fuori - sono stati la causa delle carenze iniziali. Ma il motivo per cui le aziende di beni di consumo hanno faticato a rifornire rapidamente gli scaffali di vari prodotti è più complesso.
Trovare il giusto equilibrio
Per anni, i costruttori di macchine per la produzione di beni di consumo si sono concentrati sul miglioramento dei tempi di cambio produzione e sulla flessibilità delle loro attrezzature. Se il risultato ha consentito un aumento senza precedenti del numero di SKU prodotti, la flessibilità e la produttività non hanno raggiunto gli stessi livelli in un tipico impianto.
Per fare un esempio, immaginate una confezionatrice che carica 300 buste al minuto, ma con una macchina riempitrice che non riesce a lavorare a quella velocità. Un'intera linea di imballaggio può cambiare in pochi minuti. Ma l'apparecchiatura di lavorazione ad alta velocità che la alimenta non è così agile.
In circostanze normali, i produttori possono sacrificare la produttività di alcune apparecchiature e mantenere una produzione flessibile e una fornitura adeguata. Ma quando è scoppiata la pandemia, l'impennata della domanda ha rapidamente spostato la bilancia verso la massimizzazione della produttività dell'impianto. E la flessibilità ovviamente ne ha sofferto.
I recenti eventi hanno messo in luce la prossima importante sfida per l’intero settore: come costruire macchine più intelligenti e altamente flessibili, senza compromettere la produttività?
Tecnologie che abbattono gli ostacoli
Grazie ai progressi della meccatronica, la strada verso macchine più flessibili è spesso quella che conduce anche a una maggiore produttività. In particolare, nelle applicazioni di imballaggio e assemblaggio, due sono le tecnologie all'avanguardia:
- Robotica. Intrinsecamente flessibili, i robot guidati da sistemi di visione sono in grado di movimentare prodotti con forme e dimensioni infinitamente variabili. I robot possono cambiare la ricetta al volo e soddisfare comunque le esigenze di produzione.
- Tecnologia di movimentazione a carrelli indipendenti (ICT). I sistemi di trasporto convenzionali movimentano il prodotto su un percorso preconfigurato ad una velocità fissa. La tecnologia ICT aumenta la flessibilità e la produttività spostando in modo intelligente i carrelli in base al punto in cui si trovano altri carrelli nel sistema.
Sempre più OEM utilizzano strategie di controllo unificato delle macchine per integrare queste tecnologie nelle loro apparecchiature e nelle architetture degli impianti.
Nuovi scenari
I costruttori di macchine devono anche ripensare a cosa significa flessibilità nel settore e-commerce. Nell'ultimo decennio, il mercato virtuale è cresciuto in modo esponenziale. E la pandemia di COVID ha aumentato la domanda rendendo la convenienza del commercio al dettaglio online una necessità.
Per di più, sempre più produttori stanno abbandonando la distribuzione all'ingrosso e al dettaglio incrementando i loro margini di profitto grazie alle vendite dirette online.
Cosa ci riserva allora il futuro? La risposta è un'integrazione sempre più stretta tra la supply chain, i portali di e-commerce e i sistemi MES per consentire una risposta produttiva più veloce e flessibile, meglio allineata alla domanda.
Per gli OEM, questo significa condividere le funzionalità digitali delle macchine con i clienti fin dalle prime fasi del processo. E progettare apparecchiature che non solo siano facilmente integrabili nello spazio produttivo - ma che si colleghino anche direttamente alle applicazioni di tutta l'azienda e oltre.
Un modo di lavorare più intelligente
Anche la macchina più agile non può aumentare la produttività se non funziona in modo ottimale. E quest'anno abbiamo tutti imparato ad adottare un approccio più flessibile per risolvere i problemi delle apparecchiature.
Per gli OEM che si sono trovati a dover affrontare le restrizioni di viaggio, la connettività remota agli asset installati è stato l'unico modo per effettuare la manutenzione dei macchinari. La nota positiva è che gli OEM con cui ho avuto modo di parlare hanno riferito che anche i clienti che in precedenza erano restii all'assistenza a distanza sono stati ben contenti di sfruttare questa tecnologia.
La pandemia ha inoltre accelerato l'adozione di altre tecnologie digitali volte a ottimizzare le prestazioni delle macchine - e a supportare paradigmi di lavoro più flessibili.
Nello specifico, le piattaforme di realtà aumentata hanno avuto un impatto molto significativo. Ad esempio, questo strumento collaborativo di assistenza remota utilizza la realtà aumentata per consentire ai lavoratori di condividere istruzioni in tempo reale senza essere fisicamente sul posto.
Una strategia per il successo
Grazie ai più recenti progressi della meccatronica e delle tecnologie digitali, la flessibilità o la produttività delle macchine potrebbe migliorare del 50% o più. Quindi, se siete un costruttore di macchine, quali sono i passi che potete fare?
Un consiglio è d’obbligo: non si tratta di un progetto di retrofit.
Per ottenere gli straordinari vantaggi che le nuove tecnologie promettono, sarà probabilmente necessario un approccio alla progettazione delle macchine totalmente "ex novo”, ed avere, in ultima analisi, una visione di dove il vostro viaggio digitale vi porterà, in linea con le esigenze dei clienti. In base alla mia esperienza, i progetti collaborativi che sfruttano il dialogo “costruttivo” tra gli OEM e i loro clienti si traducono in macchine più versatili ed economiche.
Scoprite di più su come costruire macchine e apparecchiature più intelligenti che migliorano la flessibilità senza compromettere la produttività.
Pubblicato 9 settembre 2020